Dall’osservazione di Sagittarius A*
Usando la sua avanzata NIRCam (Near-Infrared Camera), il JWST ha raccolto immagini dettagliate di Sagittarius A* in una serie di osservazioni svoltesi tra il 2023 e il 2024. Questo strumento ha saputo catturare simultaneamente due lunghezze d’onda infrarosse, precisamente a 2,1 e a 4,8 micrometri, offrendo così agli scienziati una visione molto più completa delle dinamiche che animano il buco nero.
Sagittarius A* è conosciuto per il suo ambiente estremamente turbolento, uno spettacolo continuo di “fuochi d’artificio” di luce. In passato questo oggetto era stato studiato dal telescopio Event Horizon, ma le nuove osservazioni del JWST hanno portato alla luce dettagli ancora più sorprendenti sulla sua natura caotica.
Scoperte sorprendenti
Le nuove immagini hanno evidenziato un continuo lampeggiare e intense eruzioni luminose intorno a Sagittarius A*. Queste emissioni si dividono in due componenti: una debole e costante, e dei lampi brevi ma davvero brillanti. Gli scienziati ipotizzano che questi fenomeni possano derivare da processi di riconnessione magnetica (quando i campi magnetici si “scontrano” e si riorganizzano), spiegando così queste variazioni repentine.
La luminosità di Sagittarius A* non segue uno schema fisso: esplosioni di luce appaiono e svaniscono in modo del tutto casuale. Farhad Yusef-Zadeh ha commentato: “Abbiamo seguito una luminosità in continua evoluzione. Improvvisamente spunta un’esplosione luminosa, poi si placa, senza un modello ben definito.” E si registra fino a cinque o sei grandi eruzioni al giorno, oltre a numerosi lampi più deboli.
Innovazioni tecniche del JWST
Un’altra scoperta interessante riguarda le differenze nella luminosità misurata a varie lunghezze d’onda. È stato osservato un intervallo di ritardo che varia tra 3 e 40 secondi, un dato che fornisce spunti nuovi sul comportamento della materia nelle vicinanze del buco nero. Inoltre, è stato possibile seguire il processo di raffreddamento sincrotrone, un fenomeno che aiuta a comprendere meglio come materia ed energia interagiscono nello spazio profondo.
Questi risultati sono importanti non solo per approfondire lo studio dei buchi neri supermassicci come Sagittarius A*, ma anche per mettere alla prova le previsioni della relatività generale di Einstein in condizioni estreme.
Verso nuove frontiere della ricerca
Gli scienziati non si fermano qui: sono già in programma altre sessioni di osservazione continua, della durata di 24 ore, su Sagittarius A*. I dati raccolti finora sono stati pubblicati su The Astrophysical Journal Letters e stanno aprendo nuove prospettive per la fisica di base, stimolando lo sviluppo di nuovi modelli teorici.
Le scoperte rese possibili dal JWST non sono solo un curioso spunto di studio; esse rappresentano un notevole avanzamento nella nostra conoscenza dell’universo e dei suoi misteri. Con ogni nuova osservazione, il telescopio continua a incantare sia gli scienziati che il grande pubblico, invitandoci a porci nuove domande e a riconsiderare ciò che sappiamo del cosmo. Grazie a tecnologie all’avanguardia come quella del James Webb Space Telescope, il nostro viaggio attraverso l’universo diventa sempre più affascinante, rivelandoci quanto sia ancora vasto e misterioso il cielo che ci circonda.