lanci in ritardo e strategie di produzione
Il percorso verso l’elettrico ha subito un intoppo con il lancio posticipato della EX90, quel SUV elettrico gigantesco che ha fatto registrare perdite da milioni per Volvo. La situazione si è complicata ulteriormente quando le tariffe di importazione imposte dagli Stati Uniti e dall’Europa sulle auto elettriche cinesi hanno costretto Volvo a spostare la produzione della popolare EX30 dalla Cina al Belgio. Questa scelta era necessaria per tenere sotto controllo le perdite e rimettere ordine nei numeri aziendali. Samuelsson, però, resta fiducioso: “Le perdite spiegano il calo nei numeri, ma abbiamo un piano solido per ripartire.”
collaborazione con geely: una marcia in più
Un elemento importante nel piano di crescita di Volvo è il legame con il principale azionista cinese, Geely. Anche se la concorrenza dei marchi cinesi come BYD, Xiaomi e Zeekr – che già detengono una fetta consistente del mercato locale – è tosta, Samuelsson vede in questa collaborazione una vera forza: “Il nostro legame con Geely ci dà un vantaggio non da poco.” Detto ciò, però, lui preferisce mantenere un approccio più regionale invece di stringere una joint venture troppo profonda.
sfide nel mercato statunitense
Negli Stati Uniti, Volvo si trova a dover fare i conti con possibili restrizioni legate alla proprietà cinese. Samuelsson ribadisce la trasparenza dell’azienda, evidenziando che, essendo quotata in borsa e dotata di una governance rigorosa, i dati non finiscono in Cina e nessun modello include componenti cinesi. Queste precisazioni sono fondamentali per evitare divieti che potrebbero compromettere la presenza del marchio sul mercato americano.
il futuro elettrico è dietro l’angolo
Guardando avanti, Samuelsson immagina un panorama automobilistico completamente trasformato entro dieci anni: le vetture saranno tutte elettriche e più economiche da produrre. Avverte, però, che solo pochi attori riusciranno a cavalcare questa ondata; tra questi ci saranno alcuni marchi statunitensi ed europei già affermati e due o tre giganti cinesi. Per gli altri produttori, la scelta sarà chiara: adattarsi o scomparire.
guida temporanea e visione chiara
Samuelsson spiega che il suo ritorno al timone è solo per un periodo limitato, con un contratto di due anni durante i quali sta preparando i successori per affrontare le sfide future. Il suo approccio diretto si riassume in una frase: “Se nient’altro funziona, dì semplicemente la verità.”
La transizione all’elettrico segna una svolta decisiva per Volvo e per l’intera industria automobilistica. Le decisioni prese oggi non determineranno solo il futuro della compagnia, ma influenzeranno anche il modo in cui ci sposteremo nei prossimi decenni. Per chi acquista e per gli addetti ai lavori, seguire questi sviluppi offre uno sguardo interessante su come tradizione e innovazione possano convivere nel mondo moderno delle automobili.